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Decompenso degli incisivi inferiori nelle III classi

Dr. Roberto Conte e Dr. Carlo Conte


INTRODUZIONE

Il decompenso degli incisivi inferiori lingualizzati nelle III classi è un aspetto critico nella preparazione ortodontica prechirurgica. L’associazione delle corticotomie con la sistematica PRGF (Plasma Rich Growth Factors) permette di risolvere la criticità dei movimenti dentali di decompenso degli incisivi inferiori rispettando e migliorando la situazione parodontale.

CASO CLINICO 

È riconosciuto in ambito ortodontico che la posizione degli incisivi superiori e inferiori riveste una fondamentale importanza e compartecipa con altri fattori alla posizione delle labbra ed all’armonia facciale, ma la loro posizione ed inclinazione ed il loro rapporto con l’angolo dell’eminenza permette alla protrusiva la disclusione posteriore evitando la comparsa di precontatti dannosi per la stabilità e la salute articolare.

Le analisi cefalometriche hanno stabilito dei parametri di normalità per la popolazione, però millimetri e gradi non vanno considerati come assoluti: gli standard dei  valori scheletrici e dentali normali non sempre corrispondono ad una estetica facciale piacevole.

La valutazione della posizione degli incisivi su piani lontani, su piani alterati dalla dismorfia, su piani  modificabili dalla chirurgia, non conferisce precisione, attendibilità e predicibilità sul risultato finale.

La valutazione della posizione degli incisivi sulla loro base ossea conferisce precisione, attendibilità e predicibilità sul risultato estetico finale. Il loro posizionamento corretto diventa fondamentale sia nei trattamenti ortodontici inducendo modificazioni dei tessuti molli, sia nei trattamenti ortodontico chirurgici condizionando l’entità dei movimenti chirurgici.

E’ la posizione ideale degli incisivi che determina l’estetica delle labbra e la predicibilità finale dei tessuti molli. Sono le strutture scheletriche e dentali che creano supporto ai tessuti molli e con le proporzioni del naso, delle labbra e del mento determinano l’armonia facciale.

Nella valutazione cefalometrica di pretrattamento, in fase di diagnosi e di programmazione terapeutica, dobbiamo cercare il posizionamento corretto degli incisivi e, nei casi chirurgici, la rimozione dei compensi dentali che si sono creati nel tempo a causa della discrepanza scheletrica.

Questi compensi specie nelle III classi possono creare gravi problemi  in fase di decompenso in quanto la crescita in rotazione oraria della mandibola con allungamento e assottigliamento della sinfisi e la lingualizzazione degli incisivi inferiori portano a situazioni parodontali critiche (parodonto sottile, bozze radicolari palpabili ) nelle quali il decompenso per vestibolarizzazione degli incisivi inferiori aggraverebbe certamente la situazione

Al fine di attuare il decompenso dentale senza complicare la situazione parodontale , anzi migliorandola , diventa opportuno ricorrere alle corticotomie associate con la tecnologia PRGF ( plasma ricco di fattori di crescita).

Nel gruppo degli emoderivati si parla di PRP (plasma ricco di piastrine) PRF (plasma ricco di fibrina ) e di PRGF (plasma ricco di fattori di crescita). Mentre la procedura PRF contribuisce ai fenomeni di guarigione tramite l’ ottenimento  solo di membrane, le procedure PRP e PRGF (cambiano solo i protocolli di preparazione) contribuiscono ad amplificare i processi di riparazione e rigenerazione per la quale sono necessari stimolatori con l’aggiunta di una struttura di supporto (osso autologo, eterologo o sostituti) cui si aggiungono neoangiogenesi e differenziazione cellulare.

Per quanto riguarda le corticotomie ci sono indicazioni , controindicazioni e problemi che possono residuare dopo la loro attuazione.

Viene eseguito un lembo a spessore totale con salvaguardia del parodonto marginale tramite una incisione alta rispettando le papille interdentali cui seguono delle osteotomie della corticale profonde circa 1 mm, verticali tra radice e radice rispettando la cresta ossea marginale ed orizzontali almeno 4 mm oltre l’apice radicolare. Viene usato un bisturi piezoelettrico sotto abbondante irrigazione.

La corticotomia indebolisce l’osso verso la zona ove si deve muovere il dente e dopo un periodo di latenza di 7-10 giorni, inizia l’attività di riparazione che dura 6-8 settimane con metabolismo osseo accelerato e spostamenti dentali-ossei triplicati come velocità. Questo implica da un punto di vista ortodontico controlli  ravvicinati con attivazione dei fili ogni 7 giorni. Per amplificare i processi di riparazione e rigenerazione si può associare la tecnologia PRGF (Plasma Rich Growth Factors) introdotta dal Dr. Anitua nel 1999.

Essa consiste nel recuperare da un piccolo prelievo di sangue del paziente (10-30 cc.), dopo trattamento e centrifugazione,  plasma con piastrine concentrate e fibrina ottenendo così un gel autologo da sfruttare come autoinnesto; a questo si può anche associare osso autologo, osso eterologo o sostituto d’osso.

Nei meccanismi di rigenerazione tessutale le piastrine sono le cellule che contengono e liberano i mediatori biologici (proteine) che, trattenuti per lungo tempo dalla rete di fibrina, stimolano:

  • Rapida neoangiogenesi
  • Rapida azione di richiamo cellulare a livello dei tessuti lesi ( chemiotassi ) e differenziazione di cellule totipotenti ematiche e mesenchimali tessutali
  • Stimolazione alla crescita di fibroblasti con sintesi e deposizione di nuova matrice extracellulare
  • Riparazione (cicatrizzazione) e rigenerazione dei tessuti duri e molli
  • Azione antalgica grazie alla liberazione dei fattori di crescita contenuti nelle piastrine

Con la preparazione  e l’uso di un concentrato piastrinico e con la liberazione di fattori di crescita concentrati vengono amplificati i processi di guarigione tessutale in modo naturale, autologo ed immediato e si ha un miglioramento globale del quadro clinico. Il processo di guarigione viene potenziato, diventa più rapido, si ha una migliore guarigione clinica dei tessuti, una più efficace osteogenesi, minor edema e dolore postoperatorio 


CASO CLINICO 1


CASO CLINICO 2


CASO CLINICO 3

2/5/2016